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A 50 anni dalla sua scomparsa, vede finalmente la luce una antologia degli scritti di Giorgio Pier Martorina (Modica 1915/1967). Invalido per motivi bellici, cerca un lavoro, ma non cede ai ricatti morali e politici della raccomandazione, preferendo fare saltuariamente l'edicolante, il libraio, il contabile. Conduce studi personali sui classici greci e latini; s'innamora dei grandi della letteratura italiana, inglese e francese. Inizia a scrivere da adolescente e questo farà fino agli ultimi giorni della sua vita: liriche, sonetti, poemetti dal sapore dolceamaro, soprattutto ironici, satirici: un modo di 'leggere' la realtà politica e sociale del suo tempo, con viva e graffiante partecipazione. Abbandona subito i suoi 'maestri' per approdare ad una poesia matura. Scrive diverse raccolte sparse rimaste inedite per mezzo secolo. Attende per molti anni alla traduzione in terza rima dantesca dell'Eneide di Virgilio; poi Catullo, Orazio, Fedro, Omero. Molti lavori sono andati persi o distrutti. Questa antologia rende omaggio e finalmente disvela il suo genio poetico sconosciuto, perché la dimensione culturale dei suoi scritti è sicuramente non solo locale, ma anche nazionale.